Passa ai contenuti principali

Il cuore più bello del mondo

Una bellisima storiella indiana di autore anonimo

C'era una volta un giovane in mezzo a una piazza gremita di persone che diceva di avere il cuore più bello del mondo. Tutti quanti glielo ammiravano, era davvero perfetto, senza alcun minimo difetto. Erano tutti concordi nell'ammettere che quello era proprio il cuore più bello che avessero mai visto in vita loro, e più lo dicevano più il giovane si vantava di quel suo cuore meraviglioso. All'improvviso spuntò fuori dal nulla un vecchio, che emergendo dalla folla disse: "Beh, a dire il vero... il tuo cuore è molto meno bello del mio." Quando lo mostrò, aveva puntati addosso gli occhi di tutti. Certo, quel cuore batteva forte, ma era ricoperto di cicatrici.




C'erano zone dalle quali erano stati asportati dei pezzi e rimpiazzati con altri, ma non combaciavano bene, così il cuore risultava tutto bitorzoluto ed era anche pieno di grossi buchi dove mancavano interi pezzi. Così tutti quanti osservavano il vecchio colmi di perplessità, domandandosi come potesse affermare che il suo cuore fosse il più bello. Il giovane guardò com'era ridotto quel vecchio e scoppiò a ridere: " Starai scherzando !", disse. "Confronta il tuo cuore col mio, il mio è perfetto, mentre il tuo è un rattoppo di ferite e lacrime." "E' vero !", ammise il vecchio. "Il tuo ha un aspetto assolutamente perfetto, ma non farei mai cambio col mio. Vedi, nel mio ciascuna ferita rappresenta una persona alla quale ho donato il mio amore, alla quale ho dato un pezzo del mio cuore, e spesso, ne ho ricevuto in cambio un pezzo del loro a colmare il vuoto lasciato nel mio cuore. Ma certo ciò che dai non è mai esattamente uguale a ciò che ricevi e così ho qualche bitorzolo, a cui però sono affezionato, ciascuno mi ricorda l'amore che ho condiviso. Altre volte invece ho dato via pezzi del mio cuore a persone che non mi hanno corrisposto e questo ti spiega le voragini. Amare è rischioso ma per quanto dolorose siano queste voragini che rimangono aperte nel mio cuore, mi ricordano sempre l'amore che ho provato anche per queste persone... e chissà ? Forse un giorno ritorneranno e magari colmeranno lo spazio che ho riservato per loro. Comprendi adesso che cosa sia il vero amore ?" Il giovane era rimasto senza parole e lacrime copiose gli rigavano il volto. Allora prese un pezzo del proprio cuore, andò incontro al vecchio, e gliel'offrì con le mani che gli tremavano. Il vecchio lo accettò, lo mise nel suo cuore, poi ne prese un pezzo rattoppato e con esso colmò la ferita rimasta aperta nel cuore del giovane. Ci entrava ma non combaciava perfettamente, faceva un piccolo bitorzolo. Poi il vecchio aggiunse: "Se la nota musicale dicesse che non è la nota che fa la musica... non ci sarebbero le sinfonie. Se la parola dicesse che non è una parola che può fare una pagina... non ci sarebbero i libri. Se la pietra dicesse che non è una pietra che può alzare un muro... non ci sarebbero case. Se la goccia d'acqua dicesse che non è una goccia d'acqua che può fare un fiume... non ci sarebbero gli oceani. Se l'uomo dicesse che non è un gesto d'amore che può rendere felici e cambiare il destino del mondo... non ci sarebbero mai né giustizia, né pace, né felicità sulla terra per gli uomini". Dopo aver ascoltato, il giovane guardò il suo cuore, che non era più "il cuore più bello del mondo", eppure lo trovava più meraviglioso che mai perché l'amore del vecchio ora scorreva dentro di lui. Ogni persona con il suo cuore, con i suoi bitorzoli, con i suoi vuoti e con tutto ciò che nel corso degli anni si è donato e si è ricevuto. Come la sinfonia ha bisogno di ogni nota, come il libro ha bisogno di ogni parola, come la casa ha bisogno di ogni pietra, come l'oceano ha bisogno di ogni goccia d'acqua, così il mondo ha bisogno di NOI, ha bisogno del nostro amore, perché siamo unici ed insostituibili.

Commenti

Post popolari in questo blog

L'ONDA ED IL MARE

Un giorno l’onda chiese al mare: “mi vuoi bene?”. Ed il mare le rispose: “Il mio bene è così forte che ogni volta che t’allontani verso la terra io ti tiro indietro per riprenderti tra le mie braccia. Senza te la mia vita sarebbe insignificante. Sarei un mare piatto, senza emozione. Tu sei l’ essenza del mio esistere.”. L’onda fu felice tra le braccia del mare, facendo finta, ogni volta di volare via, per dare quel senso di precarietà alle cose, per renderle preziose, ed ogni volta il mare la riprendeva, con le sue braccia grandi, per riportarla a sé. Raccontano che una notte la luna illuminava il mondo, e l’onda bianca lentamente, in un ballo infinito, scivolava tra un prendersi e un lasciarsi, col mare che stendeva le braccia per poi ritirarle, facendo finta a volte di non poterlo fare, perché l’onda potesse assaporare anch’ essa quella precarietà che rende le cose preziose. L’onda ed il mare sono ancora lì, nel gioco infinito delle emozioni. E fanno finta che sarà l’ultima vol

Anna ed il principe

Questa che vi sto per raccontare sembrerebbe una favola ma in realtà è una storia vera. Qualcuno di voi dirà “ ma i re , principesse castelli fate e maghi non appartengono al nostro mondo ma a quello delle favole “. Niente di più sbagliato cari lettori, il mondo più irreale, pauroso e che appartiene non certamente agli esseri umani è quello di oggi, fatto di smog, guerre, odio, brama di soldi e bella vita. Beh certamente non voglio che sia il mio e delle persone che amo. Tantissimi anni fa carissimi lettori dovete sapere che viveva in un bellissimo castello, il quale sorgeva ai piedi di un immenso bosco, un principe. Al contrario di altri castelli qui tutto era armonia, il re e la regina erano veramente molto buoni con tutti ed avevano due meravigliosi figli, una femminuccia di nome Clarence ed un maschietto, appunto il principe Paolo o come tutti lo chiamavano “il principe triste”. Tutti erano felici, persino la servitù sarebbe rimasta a lavorare li senza nessuna ricompensa pur